giovedì 25 settembre 2008

La televisione intelligente

Io me lo ritrovai acceso sotto la mansarda di casa, avevo 9 anni e stavo passando un brutto periodo, e devo dire che mi aiutò... almeno fu capace di distrarmi. Devo molto a questa macchina, mi ha fatto molto divertire, ce l'ho ancora nel mio armadio a muro funzionante, anche se molte cassette mi sono state rubate dal mio migliore amico!

Ma cos'era l'Intellivision? era una fantastica macchina che rivaleggiava con l'Atari 2600, una consolle dall'aspetto compatto, sembrava fatta in radica di noce, aveva dei joypad innovativi con una rotella direzionale, delle mascherine plastificate si apponevano sui controller per indicare quali erano i tasti da utilizzare (ora sono oggetti cult e da collezione) e dei terribili tastini laterali in gomma durissima che causavano calli e vesciche! Ma che giochi... che fascino, tanti i produttori a svilupparli, non solo la Mattel Electronics ma anche l'Imagic, l'Activision la Interphase e tante altre, un successo enorme che seppe contrastare l'egemonia di Atari, almeno fino all'arrivo del fantasmagorico Coleco Vision...

Questa fantastica macchina nacque quando nel 1980 Mattel Electronics (una divisione di Mattel Toys) lancia negli Stati Uniti Intellivision, un'elegante console per videogiochi dalle finiture oro e legno. Testata con successo verso la fine del 1979 in California, la console viene introdotta l'anno successivo negli U.S.A. al prezzo di 299$, vendendo nel primo anno di attività l'incredibile cifra di 200.000 unità. La console, chiamata "Intelligent Television" da Mattel perchè doveva essere il cuore del sistema informatico casalingo degli anni '80, arriva in Italia e in Europa nel 1982, raggiungendo ottimi risultati di vendita nella guerra con il rivale Atari VCS 2600.
Il progetto Intellivision è opera di un team di ingegneri Mattel diretti da Dave Chandler, detto "Papà Intellivision". Il software interno (Executive) venne programmato da Aph Technological Consulting, un gruppo di laureati e studenti del California Institute of Technology. Al momento del lancio, Intellivision rappresentava la console più avanzata in circolazione.
Il cuore dell'Intelligent Television è costituito dall'Intellivision Master Component, una console tecnologicamente molto avanzata, dotata di due controller di gioco (destro e sinistro), dotati di disco direzionale a 16 posizioni (contro le 8 dei joystick tradizionali). Il tastierino numerico era dotato di 12 tasti, che non potevano però essere utilizzati contemporaneamente al disco direzionale come i 4 tasti di azione. I tasti di azione (2 alla sinistra e due alla destra di ogni controller) erano in realtà collegati, così che erano disponibili solo 3 posizioni reali. I controller sono stabilmente collegati alla console, ad eccezione dei modelli più recenti (come Intellivision II) dotati di controller intercambiabili. Diversi appunti vennero mossi ai controller, capaci di un maggior numero di funzioni e movimenti rispetto ai tradizionali joystick Atari, ma leggermente meno precisi e problematici. Ogni controller è predisposto per l'utilizzo di mascherine plastificate personalizzate per ogni gioco, da inserire sul tastierino numerico. I controller, fissati alla console da cavi elastici, sono dotati di un comodo alloggiamento nei due vani predisposti nella console.

Mi faccio una partita a Demon Attack...

mercoledì 24 settembre 2008

Spore!


Torna Maxis e torna alla grande con Spore il suo nuovo magnifico e stranissimo gestionale, un mix assoluto di generi, spezzando i classici cliché e mostrandosi al grande pubblico come una riuscita miscela di elementi GDR, gestionali, action e strategici. Esaminiamoli uno per uno, cercando anche di analizzare in modo approfondito un titolo che merita tutta la nostra attenzione.
Ciò che potrebbe inquietare una vasta fetta di utenti, è proprio il fatto che ci si trovi di fronte ad un gioco con tanta, per alcuni troppa, carne al fuoco, seppure nelle intenzioni della casa di produzione ci sia proprio il progetto di abbracciare i bacino d'utenza più vasto possibile. Devo dire che, sotto questo profilo, il progetto centra l'obiettivo in pieno, conferendo a Spore un carattere di immediatezza e di complessità estrema allo stesso tempo, risultando un gioco profondo ma di intuitiva familiarizzazione anche per i neofiti del genere e, più nello specifico, delle produzioni Maxis.
Il titolo in questione si suddivide in cinque eoni fondamentali: la creazione (stadio monocellulare, nell'acqua), il balzo evolutivo sulla terraferma, la fase tribale, l'epoca delle civiltà e, infine, l'epoca spaziale. Ciò che caratterizza Spore, però, è che ad ogni scaglione temporale corrisponde uno stile di gioco, mutando per forma e struttura il nostro modo di affrontare il percorso evolutivo, avendo a che fare nelle prime due epoche con un gioco di ruolo abbastanza rudimentale, contornato di moltissimi elementi action, per poi trasformarsi in un gestionale sempre più complesso, rendendo il gioco tutto come una metafora in chiave spiritosa della vita su un pianeta e del percorso evolutivo di una specie (le cui fattezze avranno come unico limite la vostra creatività) che deve fare a spallate per emergere nel rigido meccanismo della catena alimentare.

Immediatamente dopo l'installazione, verremo immersi (nel vero senso della parola) nell'universo di Spore, dovendo dapprima selezionare un pianeta di nostro gradimento e, poi, sguazzando nell'acqua in una lotta senza quartiere per la nostra evoluzione. Inizialmente, infatti, impersoneremo un organismo unicellulare che, attraverso un cammino lungo miliardi di anni (un'ora o due di gioco) dovrà imporsi a suon di morsi su altre creature dello stesso tipo, ma con caratteristiche diverse. Questo primo ambiente è completamente immerso nelle profondità oceaniche, partendo dai più remoti angoli del globo (cioè dove vivono le creature più primitive) per poi arrivare sempre più su fino a sfiorare la superficie del mare. In questa fase di gioco non dovremo fare altro se non cliccare all'impazzata (ottimo esempio di button smashing) per mangiare creature del nostro stesso livello, per ottenere punti DNA, cha altro non sono se non una rivisitazione in chiave Maxis dei canonici punti esperienza presenti normalmente nei GDR. Stando ovviamente attenti a non essere sbranati da predatori più grossi di noi (in quanto appartenenti ad uno stadio evolutivo successivo al nostro) inizieremo a familiarizzare con l'editor della specie. E' presente un bottone infatti, quello dell'accoppiamento, che ci permetterà di chiamare un altro membro della nostra specie al fine di elaborare una nuova cellula e compiere il primo, minuscolo, salto evolutivo. L'editor configurato dai programmatori è quanto di più complesso si sia mai visto in un gioco, consentendoci di personalizzare in modo veramente totale la specie che vogliamo creare. Chiaramente in questa prima fase di gioco, che è poi una sorta di tutorial giocabile, avremo facoltà di personalizzazione piuttosto elementari, come ad esempio quella di aggiungere alla nostra cellula degli aculei o delle chele per sconfiggere meglio le altre spore. Dopo un po' di pratica negli ambienti subacquei, che come atmosfera danno la sensazione di trovarsi all'interno di una sorta di placenta (che poi, quello è), ci ingrosseremo sempre di più, aumentando così la complessità della nostra struttura cellulare. Dopo questa fase, finalmente, siamo pronti per mettere piede sulla terraferma ed affrontare il nuovo, più complesso, cammino verso la supremazia sul pianeta. 

Il gioco ha altre fasi, la conquista della terraferma, lo sviluppo industriale, lo spazio... un vero gioco alla Maxis... un capoloavoro da avere e giocare a tutti i costi

martedì 23 settembre 2008

Sogno o son desto?


L'iPhone targato Apple ha un nuovo super-concorrente: Google ha lanciato il suo gioiello di ultima generazione, il telefonino "Dream". Il più celebre motore di ricerca, che quest'anno ha festeggiato il decimo compleanno, ha voluto regalarsi un "sogno" e dare agli utenti la possibilità di essere in rete sempre e comunque. La carta vincente per conquistare il mercato è "Android", una piattaforma per cellulari che rende la navigazione internet più semplice e veloce. Tra i programmi in dotazione al cellulare ci saranno 'BreadCrums', un sistema di navigazione all'avanguardia dotato anche di foto di incroci e strade per migliorare l'orientamento, e 'TuneWiki', un karaoke portatile che riproduce video e musica scaricabile da Youtube. I contenuti e i servizi del cellulare saranno gratuiti. "Dream", il primo telefonino con software Google e prodotto dalla Htc, arriverà sul mercato americano il 22 ottobre, al prezzo di 179 dollari (circa 120 euro). L'Europa dovrà attendere: in Gran Bretagna sarà disponibile a novembre e nel resto del Vecchio continente solo agli inizi del 2009. Secondo "Time" con il progetto targato Google e' possibile il 'copia e incolla' nelle mail, una funzione assente nel tecnologico Iphone.

domenica 21 settembre 2008

Lo Spettro nero

Uno spettro si aggirava tra le stanze del castello di Lord Clive Sinclair, un'ombra nera e potente che improvvisamente, nell'inverno del 1982, invase il mondo. Il Sinclair ZX Spectrum fu tra i grandi rivali degli home computer Apple e Commodore, più economico ma egualmente potente.

Malgrado si distaccasse in maniera netta dallo stile dei concorrenti, apparentemente più professionali nell'aspetto, il Sinclair ZX Spectrum raggiunse le case di milioni di persone, con la sua tastierina di gomma racchiusa da un involucro nero di plastica e metallo. All'interno dello Spectrum un processore Z80 e una memoria di 48 Kb alimentavano un meticoloso circuito in grado di elaborare grafica a colori di 256x192 pixel e una versatile gamma di suoni.

Le numerose periferiche disponibili per il Sinclair ZX Spectrum si distinguevano sempre per la loro particolare originalià rispetto ai concorrenti: i mini-dischi e i microdrive, la mini-stampante, le cartucce e altri piccoli gioielli di casa Sinclair. Un libro del 1983 riporta queste parole a proposito del Sinclair ZX Spectrum: "Una simpatica utilizzazione potrebbe certamente essere quella che vede un accoppiatore acustico collegare lo ZX Spectrum a banche dati di reti esterne. Sarebbe un uso molto interessante che aprirebbe il mondo della grande informatica a piccoli e piccolissimi utilizzatori, con grandi vantaggi dal punto di vista conoscitivo, educativo e quindi culturale. Parrebbe la realizzazione pratica del presuntuoso detto 'aver il mondo in tasca'".

Ricordo che mio fratello possedeva uno Spectrum 48+, io avevo il Commodore 64 e avevamo un solo televisore, lui giocava i giorni pari io i dispari... la domenica, litigavamo!

sabato 13 settembre 2008

Un altro mondo


"Eccezionale" è un aggetivo che va utilizzato con molta parsimonia, "eccezionale" si utilizza solamente quando il nostro fisico reagisce in modo esplosivo ad un evento, un'immagine, un sapore...

Nel 1991 io dissi "Eccezionale", termine che fino ad oggi ancora non ho ripetuto. Eppure iniziò normalmente, la schermata era piuttosto scarna, ma appena lo scienziato Lester Knight Chaykin iniziò a correre esclamai l'impronunciabile aggettivo! Era splendido, non esisteva nulla a quei tempi come Another World, quell'ambientazione, quella musica, quell'atmosfera, quella grafica 3D, e poi la trama, una trama eccezionale, spaventosa, cattiva... era di una semplicità disarmante, ma le tante varianti lo hanno reso uno dei giochi più bello della storia, solo chi ci ha giocato e chi lo finì (tra cui io) potrà capire ciò che sto scrivendo, giocarlo ora non avrebbe lo stesso fascino, i giochi di oggi ci hanno alienato di grafica, suoni e filmati... ma la giocabilità, anima vera di un videogioco, non aumenta con la potenza dei processori, la giocabilità nasce dalle menti creative di persone geniali.

La trama del gioco si può definire classica; uno scienziato, di nome Lester Knight Chaykin, mentre lavora a un esperimento in un acceleratore di particelle è coinvolto in un incidente che lo trasporta su un pianeta sconosciuto. Catturato da una specie aliena, che utilizza armi energetiche simili a laser, cerca di scappare dalla prigionia. Dopo essere fuggito insieme al compagno di cella, che lo aiuterà per tutto lo svolgersi della storia, si ritrova in diverse situazioni, come attraversare cascate o combattere con un carro armato in un'arena, fino a riuscire a uscire dalla città, liberandosi degli inseguitori.

Il gioco è stato creato su un Amiga 500 con 1MB di RAM e un disco rigido da 20MB; è stato inoltre utilizzata una telecamera per rendere meglio alcune animazioni e un dispositivo di cattura video, in grado di digitalizzare delle immagini da input analogico[2]. Il motore grafico è in grado di muovere personaggi costituiti da poligoni su fondali bidimensionali. Alcune animazioni (ad esempio la scena iniziale con l'automobile che parcheggia) è stata creata attraverso la tecnica detta rotoscoping: dopo avere filmato una scena "reale", l'autore riversava il video su videocassetta. Quindi, utilizzando il "fermo immagine", il frame veniva digitalizzato e infine replicato nell'editor del gioco.

Una Amiga 500 con 1MB di RAM, non aggiungo altro...

Another World rientra nella mia top 10 dei videogiochi

martedì 9 settembre 2008

Apple Event

E' da poco terminato l'ultimo Apple Event, dove Steve Jobs ha presentato le sue nuove e strabilianti creature, creature che rimangono in linea con quelle previste nei maggiori siti di rumors che gravitano intorno al pianeta Apple.
Le novità sono essenzialmente legate agli iPod:

- il vecchio Classic, con la versione da 120gb, capace di contenere 30.000 brani (!!!), o 150 ore di video ad un prezzo di 239 euro;

- il nuovo e bellissimo Touch con i seguenti prezzi 209€ per la versione 8GB, 279€ per la versione da 16 GB e 369€ per quella da 32GB. Novità anche per il firmware, che raggiunge l’annunciata versione 2.1. Inoltre è stata presentata l'applicazione Nike+ che permetterà di utilizzare il dispositivo anche per correre;

- I sottilissimo Nano 4G, grande novità è l’introduzione di un accelerometro che, come già avviene negli iPhone e negli iPod Touch, ruoterà lo schermo a seconda che il dispositivo sia orientato orizzontalmente o verticalmente.Nuova l’interfaccia grafica, più simile a quella di iPhone e nuove anche le colorazioni, ben otto.Il nuovo iPod nano è anche rispettoso dell’ambiente: vetro senza arsenico, niente mercurio e pvc e materiali altamente riciclabili.
Il prezzo del dispositivo è di 149$ per il modello da 8GB e di 199$ per quello da 16GB.

Altra notizia è l'uscita di iTunes 8, Steve Jobs ha esordito mostrando le statistiche circa il mercato musicale e iTunes si conferma il primo distributore di musica al mondo. Una delle principali novità circa la nuova versione di iTunes si chiama Genius.
Genius è una funzionalità che consente di creare playlist a partire da canzoni della libreria che sono simili, premendo soltanto il pulsantino opportuno. La nuova tecnologia, per meglio comprendere i gusti musicali di ciascun utente, invia informazioni anonime ai server iTunes circa la vostra libreria.
Genius consente anche di visualizzare i contenuti per nome, genere, compositore ed artista; oltre a questo, è possibile utilizzare la Genius Bar che, in tempo reale, propone una serie di contenuti correlati al brano in ascolto.

Tutte novità legate alla musica, non a caso l'evento è stato intitolato Let's Rock, a quando la nuova famiglia dei portatili Apple?

domenica 7 settembre 2008

Steve & Steve


I due Steve dell'informatica globale, i due Steve che hanno inventanto il concetto di personal computer, i due Steve, che hanno creato non solo computer e sistemi operativi ma uno stile di vita il famoso "Think Different", i due Steve che hanno creato il marchio più affascinante, estroso e amato della storia...

Ma chi sono i due Steve? Cosa hanno creato, e soprattutto perchè l'hanno creato? per una sfida, per amore dell'elettronica e dell'informatica e per la consapevolezza di aver creato qualcosa di grande, meraviglioso e passionale.

Steve Jobs, la mente imprenditoriale, affarista, determinato e sempre preoccupato che potessero copiare le sue macchine. Condizionò lo sviluppo della Apple in tal senso, oltre che per l'aspetto estetico sul quale era sensibilissimo.

Steve Wozniak, invece, era la mente tecnologica. Esperto in elettronica, diede il suo contributo sia nello sviluppo delle componenti hardware dei computer, che nella stesura dei linguaggi di gestione e programmazione.

Agli inizi del 1974 Jobs lavorava come disegnatore di video game alla Atari Inc., un'azienda pioniere nella creazione di giochi arcade.
In autunno iniziò a frequentare gli amici del "Homebrew Computer Club" dove conobbe Wozniak.
Wozniak era il genio dell'elettronica, con una infinita passione per i computer e il desiderio di arrivare a costruirne uno tutto per sè.

Jobs, invece, non era interessato a creare circuiti elettronici e non era un buon ingegnere come Wozniak. I suoi occhi erano puntati sulle possibilità del mercato e così riuscì a persuadere Wozniak a lavorare con lui per costruire dei nuovi personal computer.

I due disegnarono il computer Apple I nella camera da letto di Jobs e ne costruirono un prototipo nel garage dei genitori.

La leggenda vuole che il nome Apple nacque da un'idea di Jobs che prendendo in mano una mela avrebbe detto: “Se non avremo un'idea migliore nei prossimi cinque minuti chiameremo la società come una mela”.

Jobs mostrò la nuova macchina a un raduno di rivenditori di apparati elettronici della zona, che gliene ordinarono un discreto numero di esemplari.

In seguito a ciò si sentirono molto stimolati dall'idea di costituire una società che producesse e vendesse personal computer.

Per avviare l'attività, però, dovevano procurarsi un pò di soldi.

Così Jobs vendette la sua Volkswagen e Wozniak la sua calcolatrice scientifica Hewlett-Packard, ricavando 1.300 dollari.

Fondata nel 1976 in un garage da Steve Jobs e Steve Wozniak, per produrre e vendere agli hobbisti i computer da "completare" costruiti da Woz, Apple nasceva nella sorprendente atmosfera creativa sorta a San Francisco attorno all'Homebrew Club, dove appassionati, studenti e hobbisti utilizzavano microprocessori (uno straordinario chip di calcolo inventato da Intel) per realizzare i primi strumenti elettronici programmabili, che diedero poi il via alla rivoluzione del personal computer.

Nessuna grande azienda informatica era interessata e coinvolta all'epoca, alla realizzazione di piccoli computer, né IBM, né HP o Honeywell o DEC.

Apple I era in una scatola di legno, e la motherboard era costruita attorno al microprocessore 6502, il più economico che Woz fosse riuscito a comprare.
Costava $ 666.66 e non era dotato né di monitor, né di tastiera.

Steve Jobs aveva il bernoccolo degli affari e desiderava portare il computer al dì fuori del pubblico degli hobbisti, rivolgendosi a un mercato che desiderasse un prodotto finito e funzionante.

Per questo immaginò una scatola di plastica, con tastiera e monitor, creando il design del personal computer.
L'importanza che Jobs dava al design tracciò lo stile della Apple in tutta la sua evoluzione ed ancora oggi è elemento distintivo rispetto ad altri personal computer.

Apple II era capace di imagini a colori, il che ispirò a Rob Janov il logo dell'azienda, una mela a sei colori con un morso sul fianco.
Apple II conobbe nella sua vita molti modelli: ][+, ][e, //c, IIgs, e vendette un milione di esemplari in 5 anni.
Il suo primo sistema operativo si chiamava semplicemente DOS, che negli anni '80 venne sostituito dal più moderno proDOS.

Nel 1979 Steve Jobs vide il lavoro che i programmatori del Palo Alto Research Center (PARC) della Xerox stavano portando avanti: una interfaccia per computer interamente grafica controllata da un mouse, che muoveva un cursore su uno schermo ad alta definizione. Jobs decise che Apple avrebbe prodotto un computer sofisticato, forse multiprocessore, che inglobasse le novità del PARC. Ne derivò prima un prototipo chiamato Lisa e poi il famoso Macintosh.

Nel 1985, però, Macintosh costava troppo e si vendeva molto meno del PC IBM, mentre erano in calo anche le vendite di Apple II.
Apple doveva correre ai ripari e molti furono i progetti di riscossa:
Apple III plus, Apple IIc, Macintosh Plus, e un OpenMac.

Dal canto suo Steve Jobs portava avanti il suo progetto di macchina chiusa e pronta all'uso, con due prototipi, BabyMac e BigMac. Ciò lo portò in collisione con il progetto di Mac Plus, e infine al suo allontanamento dall'azienda.
Jobs avrebbe portato avanti il progetto di BigMac in una nuova azienda, la NeXT Computer.

Pensate differente gente... sempre!

venerdì 5 settembre 2008

Guerra globale termonucleare

1983, un imberbe Matthew Broderick alle prese con il suo calcolatore, un modulatore-demomulatore a impulsi da cornetta e il WOPR, il mega computer (ora paragonabile ad un cellulare) del NORAD, il centro di difesa areospaziale degli Stati Uniti.

Matthew scopre la chiave per inserirsi nei disegni del WOPR e lo sfida a una guerra termonucleare simulata senza sapere che un gigantesco attacco sovietico agli Stati Uniti è davvero rappresentato dal computer sugli schermi del Pentagono.

Il film prosegue sulla ricerca del ragazzo da parte del Pentagono e sull'emminente guerra nucleare che, per gioco Matthew sta scatenando.

Quanti di noi si sono appassionati all'informatica con questo film? e quanti nostri genitori che ci vedevano smanettare con i nostri Commodore o Spectrum, erano terrorizzati dall'idea di avere un figlio che avrebbe distrutto il mondo?!?!?! Ma per fortuna, il mondo è ancora in piedi (non so per quanto ancora) e al massimo quei ragazzini sono diventati hacker, o più tristemente informatici bancari (come il sottoscritto).

War Games è tra i film più geek della storia, io lo rivedrei ogni settimana, per rivivere quel pionieristico periodo informatico, dove era tutto difficile, oscuro e affascinante, per rivedere quei monitor a fosfori verdi che tanto mi colpirono quando ero bimbo... per rivedere quella lista di giochi di War Games... anche io avrei scelto GLOBAL THERMONUCLEAR WAR, sai che palle se nel film Matthew avesse scelto BRIDGE?!!? :-D

martedì 2 settembre 2008

Hello World Chrome!

I programmi che usiamo per navigare su internet sono stati ideati quando il web era un insieme di pagine testuali. E' ora di costruire da zero un browser pensato per ciò che la rete è diventata: un network di applicazioni". Con queste parole Google ha confermato il lancio internazionale, quest'oggi, di Chrome, il nuovo software nato per insidiare il primato di Microsoft nel mercato dei programmi per la navigazione online, e non solo. Una conferma precipitosa, resasi indispensabile dopo quella che verrà ricordata come la prima fuga di notizie provocata da un fumetto.

La voce dell'ingresso di Google nel mercato dei browser è giunta inattesa nella tarda serata di lunedì, quando il sito Blogoscoped.com ha rivelato di essere entrato in possesso di alcune tavole disegnate dal cartoonist Scott McCloud nelle quali si presentava con dovizia di particolari il nuovo navigatore di Mountain View. La notizia è rimbalzata in un attimo nel tam-tam dei blog, e qualcuno ha anche pensato a un pesce d'aprile in ritardo. Ma il documento era troppo dettagliato, e alla fine è stata la stessa "Big G" ad ammettere l'imminente lancio del software.

Come sarà dunque Chrome? Quella che verrà lanciata oggi in oltre 100 paesi è una versione "beta", quindi ancora in fase di test, di un programma open source, aperto al contributo di tutti gli sviluppatori. Chrome si rivolgerà ad un utente che non si limita a sfogliare pagine, ma guarda e carica video, chatta, gioca, scrive, compra online. Un utente che, in altre parole, usa ogni singola pagina web come un'applicazione, portando su un unico browser funzioni che fino a poco tempo fa avrebbero richiesto software distinti: messaggistica, videoscrittura, lettori multimediali e così via.

Un browser per il Web 2.0, direbbe qualcuno. Per questo, Chrome è molto più che un nuovo concorrente di Internet Explorer nel mercato dei navigatori web. Con il suo nuovo prodotto Google punta a incorporare nel browser le funzioni di programmi come Outlook, Word, Excel, Windows Media Player. Un vero e proprio attacco al cuore dell'impero Microsoft.

Tra le caratteristiche di Chrome ci sarà anche la funzione denominata "Incognito" che, assicura Google, permetterà di navigare senza lasciare tracce. Un'opzione tesa a sterilizzare isia le inevitabili preoccupazioni sulla privacy che accompagnano ogni nuovo prodotto di Google, sia alcune funzionalità simili annunciate nel nuovo Internet Explorer 8.

Infine, Chrome punterà su velocità, leggerezza e sicurezza. Sono le caratteristiche che hanno fatto la fortuna di Firefox, il navigatore che negli ultimi quattro anni è riuscito a rosicchiare quasi un quinto del mercato di Explorer. Si vedrà se il browser di Google saprà fare di meglio, e a scapito di chi.

lunedì 1 settembre 2008

Quel romanticone di Master Chief

Lo considero uno dei giochi più romantici che sia mai stato creato, lui ha sempre quell’aspetto triste, mai soddisfatto, cerca sempre di aiutare tutti… è tenebroso, competente... è innamorato, Master Chief è innamorato, ma di chi? Dove ha conosciuto questa donna che non gli permettere di essere sereno, che lo costringe a utopistiche guerre, chi è questa donna? su quale pianeta l’ha conosciuta?
E poi in tutti e tre gli episodi di Halo (personalmente preferisco il secondo), ci sono quei fantastici tramonti, quel cielo... quel cielo rispecchia lo stato d’animo di Master Chief...
A volte ho pensato, che Master Chief sia innamorato dell’Arbiter. è possibile... tra loro c’è troppa complicità, solo insieme si completano l’un l’altro...
Ma tornando a noi? di chi stiamo parlando?

Conosciuto solo col suo grado, Master Chief è un super soldato geneticamente modificato che rappresenta l’ultima speranza per l’umanità di sopravvivere di fronte all’assalto mortale dei Covenant.

Umano, arruolato nel programma Spartan II – un progetto militare di grande successo per la manipolazione genetica e la creazione di soldati perfetti - Master Chief iniziò l’addestramento alla tenera età di 6 anni. I soldati dello Spartan, in quanto estrema linea difensiva della Terra, non erano in numero sufficiente a contrastare la minaccia degli alieni Covenant. Il conflitto pendeva pesantemente a favore dei Covenant; l’umanità era stata allontanata dai propri insediamenti, milioni di persone morte nel conflitto, compresi quasi tutti gli Spartan. C’era motivo di credere che Master Chief, lo Spartan 117, fosse l’ultimo della sua specie.

Master Chief è il protagonista dei tre episodi di Halo stupendo FPS multipiattaforma, è un tipo di gioco classico negli ultimi anni, ma Halo ha qualcosa in più... Forse il romanticismo che scrivevo poc'anzi, forse la grafica, forse la possibilità di guidare mezzi pesanti, è un gioco splendido, io ho giocato il primo sul PC, il secondo sull'XBOX e il terzo sull'XBOX 360... non so su quale piattaforma giocherò il terzo!

Ma voi... tutto questo romanticismo in Halo, lo trovate?